Diabete, come conoscerlo e prevenirlo

Il diabete è una patologia caratterizzata dall’aumento dei livelli di glucosio nel sangue, che può essere causato da una produzione di insulina insufficiente o da una sua azione limitata.

Il ruolo dell’insulina

L’insulina, un ormone prodotto dal pancreas, ha il compito di:

  • favorire il passaggio degli zuccheri dal sangue ai tessuti per usarli come energia ed abbassare la glicemia;
  • stimolare la proliferazione cellulare;
  • bloccare il rilascio di ulteriori zuccheri da parte del fegato.

Quando mangiamo, il cibo ingerito viene scomposto in glucosio e rilasciato nel flusso sanguigno. Nel momento in cui il livello di zucchero nel sangue è molto alto, il corpo segnala al pancreas di intervenire con il rilascio di insulina. Quando questa è scarsa o quando le cellule smettono di rispondere in modo efficace, non avviene il passaggio dello zucchero nelle cellule e possono formarsi accumuli nel sangue che, nel tempo, danno origine a problemi di natura cardiovascolare e a carico dei piccoli vasi sanguigni di organi come retina e rene, chiamate complicanze croniche (retinopatia diabetica, nefropatia diabetica, neuropatia diabetica).

Il diabete, infatti, rappresenta:

  • la prima causa di cecità;
  • la prima causa di amputazione non traumatica degli arti inferiori;
  • la seconda causa di insufficienza renale terminale con necessità di dialisi o trapianto;
  • una concausa di metà degli infarti e degli ictus.

Esso, dunque, influenza il modo in cui il corpo trasforma il cibo in energia e, se non trattato, può portare allo sviluppo di complicanze croniche.

Quanti tipi di diabete esistono?

Esistono tre tipi principali di diabete: tipo 1, tipo 2 e diabete gestazionale (diabete durante la gravidanza).

Diabete di tipo 1

Il diabete di tipo 1 è causato da una reazione autoimmune che impedisce al corpo di produrre insulina. Per errore, i globuli bianchi del sistema immunitario distruggono le cellule del pancreas dedicate alla produzione di insulina.

Circa il 5-10% delle persone con diabete è affetta da diabete di tipo 1. Questo si manifesta prevalentemente nell’infanzia e nell’adolescenza. I sintomi spesso si sviluppano rapidamente e sono:

  • aumento della sete;
  • aumento della diuresi;
  • stanchezza;
  • perdita di peso;
  • malessere;
  • dolori addominali.

Per individuare e monitorare il diabete è necessario effettuare esami del sangue: quando i valori della glicemia a digiuno sono superiori a 126 mg/dl, confermati in almeno due giornate differenti, si può parlare di diagnosi conclamata di diabete. L’emoglobina glicata (HbA1c) è un ulteriore esame che può essere utilizzato a fini diagnostici e rappresenta il cardine per il monitoraggio del controllo della glicemia nel tempo.

Al momento, per trattare il diabete di tipo 1, l’unica terapia disponibile è l’assunzione quotidiana di insulina attraverso iniezioni sottocutanee. Queste garantiscono all’organismo una glicemia costante, evitando picchi glicemici eccessivi. In concomitanza, vengono previsti un programma nutrizionale e un piano di attività fisica ad hoc.

Tra i fattori coinvolti nello sviluppo del diabete di tipo 1 sono stati individuati fattori genetici, fattori immunitari e fattori ambientali.

Diabete di tipo 2

Il diabete di tipo 2 è generato da un difetto della secrezione insulinica e della sua attività biologica. Il corpo, infatti, non fa un uso efficace dell’insulina e non riesce a mantenere la glicemia a livelli normali.

Circa il 90-95% delle persone con diabete ha il tipo 2. Viene diagnostico soprattutto negli adulti e può emergere anche nel corso di molti anni. Viene definito, infatti, “diabete silente” perché per alcuni anni la sintomatologia può essere nulla o poso apprezzabile. Come per il diabete 1, i sintomi sono:

  • aumento della sete;
  • aumento della diuresi;
  • stanchezza;
  • perdita di peso;
  • malessere;
  • dolori addominali.

Per individuare e monitorare il diabete è necessario effettuare esami del sangue. Si ha il diabete quando i valori della glicemia a digiuno sono superiori a 126 mg/dl, confermati in almeno due giornate differenti e quando, in presenza di sintomi, il valore della glicemia è superiore a 200 mg/dl. L’emoglobina glicata (HbA1c) è un ulteriore esame che può essere utilizzato a fini diagnostici e rappresenta il cardine per il monitoraggio del controllo della glicemia nel tempo.

A differenza del diabete di tipo 1, solitamente non è necessaria l’iniezione quotidiana di insulina. È necessario, invece, condurre uno stile di vita salutare.

Le cause del diabete di tipo 2 sono ancora sconosciute. Si pensa influiscano fattori genetici, l’obesità, la sedentarietà, l’aumento dell’età e un insieme di diverse patologie quali l’ipertensione, disturbi ormonali e metabolici, l’ipertrigliceridemia. Alcuni di questi fattori, come obesità e sedentarietà, sono modificabili e la loro eliminazione o il loro trattamento sono efficaci nel ridurre il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 anche in chi presenta valori di glicemia nel range del “prediabete”, una condizione caratterizzata da glicemia a digiuno compresa tra 100 e 125 mg/dl e/o da glicemia due ore dopo l’assunzione di un carico di glucosio compresa tra 140 e 199 mg/dl.

Diabete gestazionale

Il diabete gestazionale è un’alterazione del livello di glucosio nel sangue, diagnosticata nelle donne in gravidanza che non hanno mai avuto il diabete.

Questa condizione si verifica nel 7-8% delle gravidanze e non provoca particolari sintomi. I più diffusi sono:

  • aumento della sete;
  • aumento della diuresi;
  • perdita di peso;
  • infezioni frequenti;
  • disturbi alla vista.

In presenza di diabete gestazionale, aumentano le possibilità che il bambino possa sviluppare un diabete di tipo 2 nel corso della crescita. Per prevenire il diabete gestazionale è importante svolgere attività fisica regolare e seguire un’alimentazione equilibrata riducendo alimenti con molti zuccheri e grassi.

Tra le cause sono state individuate la familiarità per diabete di tipo 2, l’età superiore ai 35 anni, l’obesità, la sindrome dell’ovaio policistico, la presenza di diabete gestazionale in una gravidanza precedente.

Nel 95% dei casi le pazienti guariscono dal diabete gestazionale dopo il parto, ma può aumentare il rischio di diabete di tipo 2.

Per richiedere una consulenza, è possibile rivolgersi al dottor Rocky Strollo, specializzato in Diagnosi e gestione di pazienti affetti da diabete tipo 2, diabete tipo 1, obesità, patologie tiroidee, patologie del metabolismo minerale osseo incluse osteoporosi e osteomalacie, patologie delle paratiroidi, ipofisi e surrene.

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